Mi chiedo se la medicina sia al servizio delle persone o, invece, sia sempre di più alla mercè delle aziende farmaceutiche o del sistema medico stesso, assicurandone il prestigio e la supremazia incontrastate.
Nonostante i grandi progressi raggiunti in tutti i campi delle scienze e il miglioramento delle condizioni di vita rispetto - per esempio - ai nostri nonni, non si può certo dire che la popolazione goda di maggiore benessere.
Vero è che l’aspettativa di vita è in costante aumento… ma che ne è della qualità di questa vita?
Mi capita spesso di recarmi nelle case di riposo e le trovo zeppe di uomini e donne di venerabile età che, purtroppo, non possiedono vita. Corpi rattrappiti, privi di energia, lo sguardo vuoto, la lucidità di un tempo svanita a causa della neurodegenerazione.
Questo è il risultato di una medicina scientifica che ha come obiettivo quello di correggere i parametri di laboratorio ma che non si cura di ciò che fa la differenza: l’energia vitale.
In Oriente, laddove è ben chiaro il nesso tra salute ed energia, non di rado è possibile vedere nei parchi, all’alba, anziani che praticano esercizi di qi-gong o tai chi.
I benefici di queste discipline sono noti da millenni e potrebbero essere integrati con successo anche in Occidente nelle gestione del paziente anziano. E non solo.
La medicina moderna tratta il corpo umano come una macchina da riparare e non comprende che l’energia non è soltanto quella prodotta dai mitocondri. C’è molto di più.
Ha dimenticato la relazione. La relazione che intercorre tra le cellule, tra gli organi, tra i diversi apparati e sistemi.
E che dire della relazione più importante di tutte, quella tra medico e paziente?
La relazione stessa è energia, genera energia, trasferisce energia.
Il nostro organismo è un sistema interconnesso e dinamico in cui ogni parte è in relazione e dialogo con le altre.
Ma c’è un altro tipo di comunicazione che le antiche tradizioni mediche conoscevano molto bene e tenevano in gran conto. La relazione con il cosmo.
A questo livello l’essere umano non è più un sistema isolato ma fa parte dell’ambiente in cui vive e da esso è modificato, e a sua volta lo modifica.
Il cosmo e i suoi elementi entrano dunque nel gioco: l’energia esterna influenza la vita e questa vita non finisce ma fluisce incessantemente. La vita scorre, si trasforma in una eterna danza.
I saggi guardavano alla natura e da essa traevano spunto per il loro vivere quotidiano. La natura era fonte di vita, di ispirazione, di bellezza, di saggezza. Sorgente di energia.
Gli antichi sostenevano: “Natura sanat, medicus curat”. Anche Ippocrate faceva riferimento alla “vis medicatrix naturae”.
In Occidente abbiamo perso il contatto con la vita, con la natura ed è per questo che siamo sempre più ammalati. Longevi ma paradossalmente più infermi. Senza rughe ma con gli occhi spenti. Leggiamo libri di psicologia e crescita personale ma siamo sempre più ansiosi e nevrotici.
Anche l’OMS si è resa conto di questo paradosso e ha avviato un progetto di studio intitolato “Traditional medicine strategy”. Una ricerca che ha preso avvio nel 2014 e terminerà nel 2023 con lo scopo di riscoprire le antiche medicine tradizionali di tutti i popoli e le medicine complementari più utilizzate nel mondo.
Questo progetto vuole integrare le medicine complementari nei sistemi sanitari dei diversi paesi membri per poter garantire all’assistenza sanitaria ciò che attualmente manca: la globalità della visione dell’individuo e l’attenzione alla persona.
Non esistono una medicina di serie A e una di serie B.
Esiste la Medicina con la M maiuscola che non separa ma integra, non allontana ma unisce.
La Medicina che guarda le persone negli occhi e le considera esseri umani, non cartelle cliniche.
Per questa Medicina occorrono non solo medici evoluti ma anche pazienti maturi. Non quei pazienti che pretendono la salute e domandano farmaci per tutto. Che mangiano troppo e male e concepiscono come unico movimento il passaggio dalla macchina alla scrivania e dal divano al letto.
La Medicina Integrata richiede ai pazienti di darsi da fare. Di smettere di essere vittime del sistema e di farsi carico della propria salute con responsabilità. Avviando dei cambiamenti se necessario. Modificando lo stile di vita.
La Medicina è una soltanto: quella che presta attenzione sia al Medico che al Paziente. Costruiamola insieme.